mercoledì, novembre 16, 2016

Thoughts [ Respect ]



Il rispetto è un valore universale che tutti dovremmo adottare in maniera incondizionata. Tuttavia, esiste anche chi lo pretende per se stesso senza considerare gli altri, reclamando un diritto che perde così ogni aspetto di empatia o vicinanza emotiva. Perché il rispetto non ha nulla a che vedere con le restrizioni, e se non si è capaci di offrirlo, non lo si dovrebbe neppure pretendere.
L’etimologia delle parole ha sempre da insegnarci qualcosa di saggio. In questo caso, risalendo alle radici della parola “rispetto” si trova “respectus”, derivante a sua volta da “respicere”, termine che significa riguardare, aver riguardo, ma soprattutto: “godere di una saggezza tale da vedere le cose per quello che sono”.


Senza rispetto tutto va perduto: l’amore, l’onestà, l’integrità… Pochi valori sono tanto essenziali come la capacità di rispettarsi l’un l’altro, con le proprie differenze e particolarità.

Tutti noi sappiamo cosa si prova quando qualcuno ci manca di rispetto. Le ingiustizie esistono in qualsiasi ambito: famiglia, scuola, lavoro, coppia.
È importante sforzarci di riflettere un po’ di più su questo termine, perché proprio come disse Kant al riguardo, il rispetto va di pari passo con la dignità verso se stessi e verso chi ci circonda.
Il rispetto parte sempre da se stessi, perché più alto è il nostro livello di autostima, più saremo in grado di rispettare gli altri.
La capacità di rispettarci integralmente e con autenticità implica la capacità di sviluppare i seguenti aspetti:
  • Avere un atteggiamento positivo verso noi stessi, riconoscendo i nostri meriti, e oltretutto, dimostrando di poter agire in accordo con i nostri valori e bisogni.
  • Sapere che abbiamo il diritto di essere felici, di difenderci di fronte alle ingiustizie, di avere i nostri spazi e di far sentire la nostra voce.


  • Avere la consapevolezza di meritare ogni singolo obiettivo raggiunto, rinforzando la nostra autostima e, di conseguenza, facendoci responsabili di ogni trionfo, di ogni decisione presa e persino di ogni errore commesso.
Comprendendo ed interiorizzando questi tre aspetti, potremo raggiungere la consapevolezza che anche chi ci sta intorno merita lo stesso. 
Perché chi è incapace di rispettare se stesso, non proverà nulla di fronte al dolore degli altri.
Rispettare vuol dire innanzitutto accettare gli altri per quello che sono, mostrandosi sensibili verso le loro necessità. Una persona che manca di empatia ed è incapace di mettersi nei panni degli altri, difficilmente riuscirà ad avvicinarsi emotivamente alle altre persone, dimostrando umiltà e tolleranza.
Erich Fromm tratta il tema del rispetto in maniera esaustiva all’interno del suo libro “L’arte di amare”. Secondo il celebre filosofo, umanista e psicoanalista, tale termine non può essere associato alle parole timore o imposizione. Quando rispettiamo un altro individuo, non può essere per paura o sottomissione, come accade in certe relazioni padre-figlio – e talvolta persino all’interno delle dinamiche di coppia.
Il rispetto non si compra e non si vende, ma nemmeno si regala: 
il rispetto si guadagna.
Il rispetto dovrebbe essere un atto scaturito da un senso di ammirazione: “io ti rispetto perché ammiro il tuo modo di essere, perché mi sento vicino a te e provo empatia verso la tua persona”. Naturalmente siamo consapevoli del fatto che ciò non sempre accade; molte volte ci troviamo di fronte a situazioni di questo tipo:
  • Esiste chi attribuisce alla propria persona tutto il valore, i migliori atteggiamenti, e per questo esige un rispetto quasi reverenziale, minimizzando i diritti degli altri.
  • Chi non rispetta se stesso, chi è privo di iniziativa e autostima, richiede che gli altri gli mostrino rispetto per esercitare il potere, per nutrire il suo ego e supplire alle proprie mancanze. 
Si tratta di comportamenti molto distruttivi.

Portare rispetto non costa nulla, ma fa molto.
Il rispetto per gli altri è il valore intrinseco più nobile che si possa esercitare giorno dopo giorno. Ebbene, proprio come già specificato, non bisogna mai conferirlo agli altri per asservimento o perché ci viene imposto. Ogni gesto sincero deve sorgere dalla libertà del proprio animo, mai dalla paura.
Rispettare significa tollerare pensieri diversi dal proprio, accettare che esistono altri modi di vedere il mondo e che ciascuno di essi è ugualmente lecito. Se non tolleriamo che i nostri figli esprimano i propri pensieri e prendano le proprie iniziative, ci staremo opponendo alla loro crescita personale. Di conseguenza, agiremo mancando loro di rispetto.
A sua volta, una coppia fondata sui valori di uguaglianza, onestà e complicità delle piccole cose, favorirà la creazione di una relazione sana e soprattutto felice. Perché c’è rispetto, perché c’è armonia, la stessa che dovremmo riporre in ciascuna persona che entra nella nostra vita o vi si trova solo di passaggio, così come in ogni animale o nella natura stessa.
Perché il rispetto è la base della nobiltà, è una virtù che dovrebbe sempre definire il genere umano.
Il rispetto è un atteggiamento che favorisce le relazioni interpersonali adeguate e soddisfacenti. Esso è inoltre necessario per una convivenza senza conflitti, in cui si accettano le differenze tra le persone.

  • A cosa serve il rispetto?
Rispettare consiste nel misurarsi con le diverse posizioni dell’altra persona, e ci aiuta, quindi, a non giudicarla per la sua scelta o opinione; nel tenere conto dell’altro nelle sue differenze individuali, senza cercare di manipolarle e senza pretendere che l’altro si comporti diversamente da come è.

  • Come si può riuscire a rispettare tutti?

Rispettare è rendersi conto che ogni persona ha diritto di scegliere di essere come è realmente, con il suo modo di pensare, di esprimere la propria opinione, di sentire, di agire e persino di scegliere i suoi gusti e le sue preferenze di vita.
Se ciascuno ha dunque il diritto di essere chi decide di essere, nessun altro può permettersi di obiettare o decidere per lui/lei.

  • In che modo si dimostra il rispetto?

Il rispetto si manifesta quando non si giudica l’altra persona in base alle sue motivazioni, decisioni, comportamenti o stili di vita, né le si rimprovera nulla o la si recrimina per come è, aspettandoci che sia diversa.
Il rispetto consiste dunque nel miglior modo di dimostrare a una persona che la accettiamo nella sua individualità e nella sua totalità, accettandola per quello che è e non per ciò che vogliamo o pretendiamo che sia.

  • Come si esprime il rispetto?

Il rispetto si dimostra tramite l’Empatia, ossia partendo da quell’atteggiamento comunicativo che dimostra che siamo consapevoli, accettiamo e rispettiamo com’è l’altra persona, nonostante talvolta non condividiamo le sue decisioni, opinioni o comportamenti.
L’empatia è lo strumento utilizzato all’interno della comunicazione assertiva, e corrisponde alla capacità di ascoltare l’altro, osservando il modo in cui ci parla, prestando attenzione ai suoi sentimenti e alle sue esperienze personali.
In questo modo, si esprime comprensione e intesa verso i suoi diritti, e se la comunicazione procede, si può esprimere la propria opinione. Questa, anche se è differente da quella dell’altro, è rispettosa nei riguardi delle motivazioni altrui.

  • Quando è più difficile rispettare?

Rispettare si fa più difficile quando si vuole a tutti i costi aver ragione, e si è convinti che la propria posizione è in assoluto l’unica possibile, e corrisponde all’unica assoluta verità.
D’altra parte, il rispetto viene meno quando si adotta nei confronti degli altri un atteggiamento aggressivo fatto di comunicazione non verbale, gesti irrispettosi, pur utilizzando le parole adatte.
Per il rispetto…È importante capire che la nostra posizione non è che una semplice possibilità tra le altre.
Si deve sempre parlare in prima persona, esprimendo le proprie opinioni e i propri punti di vista, non delle “leggi come verità assolute”.
È necessario accettare il fatto che le nostre percezioni, anche se ci possono sembrare oggettive, non lo sono in nessun caso. Le percezioni di ognuno sono infatti legate ad interpretazioni personali, basate sulle precedenti esperienze, sugli stati d’animo e persino sulle credenze che esistono da sempre in ogni persona, in funzione del proprio apprendimento.
Quando ci dirigiamo agli altri e lo facciamo attraverso l’empatia, ciò comprende l’ascolto e l’osservazione delle posizioni degli altri, così come l’accettazione del loro diritto di essere ciò che vogliono essere.


Il rispetto è la considerazione speciale che si da a qualcuno.