giovedì, febbraio 23, 2017

Thoughts [ A Bed in a Dark Room ]


  Ore susseguono alle ore. A tratti detestavo il battito del mio cuore amplificato dal beatheart monitor, lo coprivo con la mia voce: Cantando. Una qualunque preghiera Mohawk, non conosco canzoni del resto. Occhi chiusi. Perchè non vedere nulla mi infastidiva, quella condizione mi innescava un senso di angoscia che non riuscivo a gestire. Legata, cinghie ai polsi e caviglie, una all'altezza delle cosce e una sul seno per tenermi bloccata, fissata al letto. Più volte aprivo e chiudevo i palmi, sfregavo le dita tra loro per cercare gli anelli, sapevo già di non trovarli, ma li cercavo con ossessione. I miei valori vitali a causa delle droghe somministrate erano decisamente differenti rispetto alla norma, il battito era accelerato, il respiro affannato, un costante mal di testa mi perforava le tempie. Avevo paura di muovere la spalla. Volevo controllare se l'operazione fosse andata bene, ma temevo di provare dolore, uno di quelli lancinanti che ti spezzano il fiato, per questo restavo immobile. Ferma, in attesa di non so cosa. Ero già sveglia quando il rumore del chiavistello della porta mi annunciò l'imminente apertura della stessa. Mi zittii. Il tamburo dentro il mio petto iniziò a battere come impazzito. » Chi è? « Nessuna risposta, solo un ticchettio di tacchi sul pavimento, un sospiro profondo. Sentivo di non avere alcun controllo nella mia mente, mi stavo abbandonando all'emozione primitiva: la paura. Ruotai la testa ed aprii gli occhi, non vedevo nessun cambio d'illuminazione nella stanza, non vedevo nulla. Quel tessuto scuro era ancora lì a rendermi cieca. Attendevo che qualcuno si avvicinasse al letto e lo temevo allo stesso tempo. La porta venne richiusa e sentii distintamente il suono di un tastierino su cui veniva digitato un codice di blocco. Rumore di dita che tamburellavano contro la stoffa, di un pantalone, una gonna, non saprei dirlo. Pochi passi scanditi dai tacchi. Ancora. Chiunque fosse mi stava girando attorno. » Immagino sia difficile« Una voce calda, matura, come dovrebbe essere quella di una cinquantenne.» Ma può diventare facile«

I miei ricordi si fermano qui, non riesco a capire cosa stia succedendo alla mia mente. Mi sforzo di ricordare, ma non riesco a vedere nulla, nulla di definito, tangibile, chiaro. 
Il buio anche ad occhi aperti. Ancora

sabato, febbraio 18, 2017

Page 59 [ Victor ]

Quando: 26 Settembre 2024
Dove: South Side
Perchè: F
ight
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John Doe
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Phoeni-x
Brooklyn (New York) - November 24.1986
Gene X - Velocità Sovrumana
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Arrestato a seguito del tentativo di uccidere Amanda Knox. Colpito in più parti del corpo da arma da fuoco. Polmoni perforati. Ventinove anni di Sandman Machine. 
Minacce South. Sparatoria. Fuga (loro)
Rivendicazione South Side. Dichiarazione di guerra.
Sparare a vista.
Arma bianca. Lama blu. Maschera.
Linguaggio -1
Caffè. Nero. Amaro. Bollente.
Hamburger. Potato chips.

Crede che io sia:
Agente Force, telepate, torturatrice.
Dice di me:
Non ti piace la parola "cazzo". Bevi caffè nero o "roba del cazzo" tipo succo di mirtilli. Hai un cane.
Dice:
" Io ti odio, perchè sei una mutante che appoggia questa merda. Io ti odio, perchè invece di aiutarci a vivere in santa pace, hai deciso che non posso bermi una bottiglia di vino. Io ti odio, perchè veniamo marchiati come bestie e messo il guinzaglio come cani rabbiosi. Io ti odio perchè porti uno dei nomi più belli che io abbia mai sentito, ma che addosso a te, per quello che fai e per quello che sei, è solo un insulto."

Dana ex Moglie. 
Figlia. Mutante. N.
Sordo alla verità. Rabbioso.
Convinto. Irremovibile.
Frustrazione.
Possibile trauma familiare.
Divorzio (?). Rapporto con la Figlia (?)

" La prossima volta che ci vedremo, ci ammazzeremo a vicenda. 
Inizia a raccomandarti l'anima al Diavolo. 
Io lo faccio tutti i giorni ormai. "

"Levati quel sorrisetto del cazzo dalla faccia o te lo faccio levare io."


Aggiornamenti anno 2027

(Dopo due anni. Sempre alla Tavola calda del South) Credendomi morta ritiene possa essere un fantasma che lo tormenta.
Prova ancora un profondo odio nei miei confronti.
Per una volta non abbiamo risparmiato minacce reciprocamente. 
Forse la Prossima sarà la volta buona.
Promesse vane. 
Troppe cose sono cambiate dopo la Guerra. Le persone. Gli scopi. I sentimenti.


Pagina 59






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[Informazioni Base Segreta]


Nome: Victor
Cognome: Miller
Alter Ego: --
Nato a: Brooklyn, New York - Novembre 24.1986
Altezza: 180 cm circa
Capelli: Castani
Occhi: Azzurri
Razza: Gene X
Parenti: Moglie (Dana), Figlia (Nicole) Mutante

Reato Impunito: Omicidio Dana Cavedish

Gruppo Terroristico neo-evoluzionista Phoeni-x





Condannato per:
- Strage
- Violazione del VPA
- Violazione art. 2 SCA mancato innesto del chip sottocutaneo
- Violazione art. 3 SCA possesso illecito armi da fuoco
- Resistenza all'arresto
- Tentato omicidio a pubblico ufficiale
- Associazione ad organizzazione terroristica Phoeni-x
- Intralcio alle indagini


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lunedì, febbraio 06, 2017

Thoughts [In My Mind]


Il corpo muore.
Il corpo è semplicemente ciò che lo Spirito
materialmente possiede.
E' il suo involucro.
Lo Spirito prosegue la sua vita


Tra tutto quel crepitare, quello scricchiolare, quell'incedere di passi attenti e calcolati, si distingueva quell'inconfondibile e inequivocabile suono, il mio battito. 
Come se fosse l'origine, la fonte di tutti i rumori, i suoni e le voci della terra. Era forte e delicato al tempo stesso. Non so quantificare il tempo trascorso, non so dire se siano state ore o giorni. Ho aperto gli occhi con grande sforzo, dolenti le palpebre mi mostrarono l'oscurità data da un cappuccio che ho tenuto sul capo per un tempo indefinito. 
I nostri sensi amano ingannarci, e gli occhi sono i più ingannevoli di tutti. Ci inducono ad avere troppa fiducia in loro. Crediamo di vedere quello che c'è intorno, ma quello che percepiamo è solo la superficie. Dobbiamo imparare a comprendere l'essenza delle cose, la loro sostanza, e per fare questo gli occhi ci sono più d'impedimento che altro. Ci inducono a distrarci, e noi ci lasciamo abbagliare. Chi si fida troppo dei propri occhi trascura gli altri sensi, e non intendo solo le orecchie o il naso. C'è un senso che può essere affinato, lo senti dentro, ti invade il corpo e la mente. Con esso riesci a leggere il mondo intorno a te, a percepire qualcosa invisibile e senza suono. 
Una voce calda e profonda ha raggiunto il mio orecchio.
Sconosciuta e minacciosa, non vi era nulla di rassicurante nelle parole pronunciate, minacce e accuse infondate. Rabbia, collera e risentimento erano evidenti e forti, ma quello che più ricordo era la mancanza di misericordia, l'assenza di umanità nel proclamarsi fautore di una lotta contro l'ingiustizia in favore di chi, appunto, umano non è. Ero cieca, ma riuscivo a vedere senza alcun problema l’ira che lo rendeva sordo. 

O grande Spirito, la cui voce sento nei venti
e il cui respiro dà vita a tutto il mondo, ascoltami.
Vengo davanti a Te, uno dei tuoi tanti figli,
sono piccolo e debole.
Ho bisogno della tua forza e della tua saggezza.
Lasciami camminare tra le cose belle
e fa che i miei occhi ammirino il tramonto rosso e oro.
Fa che le mie mani rispettino ciò che Tu hai creato,
e le mie orecchie siano acute nell’udire la tua voce.
Fammi saggio, così che io conosca le cose
che Tu hai insegnato al mio popolo,
le lezioni che hai nascosto in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza, non per essere superiore ai miei fratelli
ma per essere abile a combattere il mio più grande nemico:
me stesso.
Fa che io sia sempre pronto a venire a Te,
con mani pulite ed occhi diritti,
così che quando la vita svanisce come la luce al tramonto,
il mio spirito possa venire a Te senza vergogna.

Preghiera di Yellow Lark, Capo Indiano